Posizionata tra le meravigliose montagne d’Abruzzo, lungo la Valle del Tirino, Ofena si caratterizza come un gioiello nascosto ricco di storia, tradizione e bellezze naturali. Le sue radici affondano nell’antichità, risalendo all’epoca romana, quando la città era conosciuta con il nome di Aufinum.
Lungo il corso dei secoli, il borgo di Ofena è stato percorso da diverse epoche storiche ed è stato segnato dalle dominazioni romane e longobarde, che ne hanno plasmato il carattere unico e la grande eterogeneità culturale. I resti archeologici, tra cui le mura romane e le testimonianze medievali, narrano le storie avvincenti di un passato glorioso.
Ofena, oltre alla storia, racchiude in sé anche una straordinaria bellezza naturale. Circondata da verdi colline, rigogliosi boschi e corsi d’acqua cristallini, la città offre un rifugio perfetto per gli amanti della natura e degli sport all’aria aperta. I suoi panorami mozzafiato e la sua atmosfera di tranquillità assoluta, catturano l’essenza dell’Abruzzo selvaggio e incontaminato, che affonda le proprie radici nella tradizione.
Il Guerriero di Capestrano
L’area di Ofena è, come detto, intrisa di storia in ogni angolo: questo ha fatto sì che questa terra sia stata oggetto di numerosi scavi archeologici. Il più famoso ha riportato alla luce il Guerriero di Capestrano, scultura in pietra calcarea monolitica rinvenuta nel 1934 in una necropoli proprio nell’antica città di Aufinum. Simbolo di fierezza delle genti d’Abruzzo, raffigura a prima vista un austero guerriero in costume militare e corredo d’armi e collari. Figura enigmatica, potrebbe trattarsi di un re o di un guerriero, un uomo o una donna, di certo uno dei reperti più misteriosi che il passato ci ha restituito all’Abruzzo – di cui è divenuto simbolo riconosciuto a livello internazionale – e al mondo.
Il "forno" d'Abruzzo
Dagli abruzzesi il borgo di Ofena viene definito spesso come “forno” d’Abruzzo; un appellativo derivante dalle alte temperature raggiunte in estate dal paese vestino e, più in generale, da tutta la Valle del Tirino. Proprio questo microclima ha reso la Valle una vera e propria culla d’eccellenza per quello che riguarda la viticoltura, dando vita a vini di qualità eccezionale tra i quali spiccano il Montepulciano d’Abruzzo e il Trebbiano.
Non è solo il vino, tuttavia, a trovare l’habitat perfetto per prodotti unici: Ofena e la Valle del Tirino sono infatti famose per l’olio extravergine di qualità, per lo zafferano più pregiato e per le coltivazioni di grano di Solina, ceci, cicerchie e lenticchie in quota.
Una natura all’apparenza brulla, quella di questa antica valle, ma che sfocia nelle cristalline acque del fiume Tirino, che proviene da un lungo percorso sotterraneo; acque ricche di fauna e che ospitano colonie di uccelli migratori nel corso delle stagioni.
Flora, fauna e… una città sommersa: questa valle è infatti famosa anche per l’“Atlantide d’Abruzzo”: dove sorge oggi il Lago di Capo d’Acqua, infatti, esistevano anticamente un mulino e un colorificio costruiti in prossimità della sorgente di Capo d’Acqua. Il colorificio è oggi ancora visibile in superficie, mentre il mulino di circa 400 mq, in buono stato di conservazione, è completamente immerso nell’acqua cristallina del lago ed è caratterizzato dalle antiche tecniche murarie costruttive tradizionali. Ben visibili sono i resti di due arcate murarie e le piattabande in legno di porte e finestre. A lato è presente un altro mulino più piccolo, probabilmente un ampliamento dell’altro. Intatto anche il selciato dei viottoli antichi che un tempo veniva percorso dai contadini con il loro carico di grano.
Storia, fascino, enogastronomia e natura: i motivi per visitare Ofena e la valle del Tirino sicuramente non mancano. Noi però vogliamo darti un piccolo assaggio di come con la nostra azienda abbiamo raccontato, attraverso olio extravergine e vino, la storia della nostra terra: visita il nostro sito web e immergiti con tutti e 5 i sensi nel mondo della Cantina Valle Tritàna.
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